
Ormai dieci anni fa, una studentessa in psicologia, somministrandomi un piccolo test, diceva che per me la filosofia era come una porta appoggiata ad un muro, cioè una cosa presente nella mia vita di cui però non ne comprendevo totalmente l'utilità.
E credo fosse vero. Da studente ero interessato tantissimo alle questioni filosofiche, ho letto tanto ma in realtà non avevo mai integrato il pensiero filosofico alla mia vita concreta. Quindi tanta teoria ma poca pratica...
Da qualche anno invece sento di essere diventato più un filosofo, come gli antichi lo concepivano. Un uomo cioè che fa della filosofia la sua pratica di vita, il mezzo per essere felici, per dare senso a questo scorrere di non senso che è la vita.
Sempre più mi sento uscire dal mondo incantato dell'infanzia dove tutto è ordinato, finalizzato, sensato. Scopro che la realtà spesso è initelligibile, la vita ha un senso da costruire per me, quotidianamente, che la felicità è relativa e che questo mondo cambia costantemente e l'umanità è solo un soffio leggero nel possente esistere dell'universo.
La filosofia che cerco di praticare ogni giorno è antica: parla la lingua stoica ma si intreccia con le forme di vita orientali. Lo ritrovata nelle parole del maestro tartaruga (v. Kung fu panda) che dice: "il passato è storia, il futuro è mistero ma oggi è un dono.. per questo si chiama presente!".
Vivere assaporando il presente, questo è il nostro compito! non abbiamo altro! E dobbiamo aiutare anche gli altri a viverlo!
Io penso che questa civiltà, come la conosciamo, cambierà presto. (v. ad esempio le teorie di Hubbert). Dobbiamo attrezzarci!!
FDB
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